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Per poter presentare domanda di adozione nazionale, è necessario rispettare una serie di requisiti preliminari: in Italia l’adozione è consentita solo alle coppie eterosessuali e coniugate. I richiedenti, in particolare, devono essere sposati da almeno tre anni, o in alternativa, se il matrimonio è stato contratto più di recente, aver convissuto continuativamente per almeno tre anni prima delle nozze. Perché la domanda di adozione sia considerata ammissibile, in questo lasso temporale non deve essersi verificata tra i due alcuna separazione di fatto, e gli aspiranti genitori adottivi devono poterlo provare al tribunale mediante prove documentali o testimonianze attendibili. Esistono inoltre dei limiti di età di cui tenere conto

Lo sappiamo, anche se non apertamente dichiarato, la giurisprudenza preferisce collocare i figli minori presso la madre, ritenuta più adatta a curare le esigenze dei più piccoli quando la coppia si separa. La Cassazione ha tenuto a rimarcare che non si tratta di alcuna “preferenza” per la donna, ma è anche vero che la prassi dei tribunali segna una netta inflazione in favore di quest’ultima, se non una totalità. La collocazione dei figli presso il padre avviene in casi residuali, quando la madre viene ritenuta inidonea e di pregiudizio per la loro crescita sana. Il che conferma quanto appena detto: il giudice prima

A chi spetta mantenere i figli in caso di separazione o divorzio?In realtà le condizioni di mantenimento dei figli vengono già anticipate dal giudice alla chiusura del rapporto in maniera formale, e, di norma, le regole seguite sono le seguenti.Il giudice fissa innanzitutto quale sarà il coniuge presso cui il figlio o i figli andranno a vivere (è il cosiddetto coniuge collocatario): di solito, nel nostro ordinamento, si tratta della madre. Il figlio che ha compiuto almeno 12 anni può essere ascoltato dal tribunale per dire “la sua”.Diversa è la decisione sull’affidamento ossia il genitore che avrà il potere di

Le regole della Responsabilità Genitoriale valgono per i coniugi (o gli ex coniugi) e nello stesso modo tra due persone che, sebbene non sposate, hanno avuto un figlio. La responsabilità genitoriale è un potere-dovere che nasce ogni qualvolta ci sia un figlio, a prescindere dal fatto che sia nato fuori o all’interno del matrimonio. Doveri, per esempio di: istruzione, educazione, mantenimento ed assistenza morale; rispettare le inclinazioni naturali, le capacità e le aspirazioni della prole. Ma è anche vero che il genitore (madre e padre, sposato o no) vanta dei dirittii: crescere la prole insegnando alla stessa i princìpi e le regole della vita; rappresentare

Nel nostro assetto sociale e culturale, ormai, i ragazzi del nuovo millennio, rispetto ai loro genitori, raggiungono l'autosufficienza economica più tardi (quando la raggiungono!!), rimanendo così a lungo a carico della loro famiglia di origine. Questo fenomeno è sicuramente oggetto di un ampio dibattito, non solo politico/sociale, ma anche giuridico. Sono proprio gli avvocati e i giudici, infatti, a chiedersi sino a quando un genitore debba continuare a mantenere il figlio, visto e considerato che la legge in primis non indica parametri precisi. La giurisprudenza sia di merito sia di legittimità ha cercato di dare risposte più precise sul tema, esaminando un vasto numero